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Droni: la responsabilità è anche
del committente (cliente) nel caso di illeciti
Multe fino a 100 mila euro e arresto fino a 6 anni
Il drone sembra un giocattolo, ma non lo è. O almeno non più.
I mezzi a pilotaggio remoto, secondo la normativa Enac valida dal 30 aprile 2014, sono assoggettati al rigido codice della navigazione come tutti gli aerei.
Secondo Enac, infatti, tali mezzi devono essere chiamati "aeromobili" ed avere una targa identificativa, oltre tutta una serie di certificazioni sia del pilota che del mezzo stesso. Il pilota, inoltre, deve essere in regola anche con le condizioni psicofisiche richieste dal personale di bordo di seconda classe.
Tali certificati vengono rilasciati solo dai medici aeronautici abilitati. E devono essere rinnovati ogni 2 o 5 anni a seconda dell'età del pilota.
La novità, almeno per l'opinione pubblica, è che è presente la corresponsabilità del committente, ovvero il cliente e colui che richiede il servizio fotografico aereo o video, con sanzioni salatissime. Proprio come previsto da codice della navigazione.
Anche per i servizi foto e video aerei per il matrimonio si devono quindi rispettare tutte le clausole, altrimenti si è in contravvenzione.
La prima cosa da controllare è che il pilota abbia l'autorizzazione, vedi patente, rilasciata da Enac. Poi è richiesto che il mezzo sia in regola con i certificati, sempre Enac, e la normativa vigente, che prevede tutta una serie di adeguamenti tecnici e di sicurezza.
Successivamente devono essere presenti (e depositati in Enac) i manuali di volo e di manutenzione, e ultimo ma non ultimo l'assicurazione.
Su questo punto si gioca un po' il tutto: deve essere un'assicurazione professionale aeronautica. Mediamente il suo prezzo si aggira intorno ai 2 mila euro l'anno. Per questo molti possessori di droni non si mettono in regola.
Le sanzioni previste per l'assenza di una adeguata assicurazione obbligatoria, secondo il codice della navigazione ed esattamente l'articolo n°1234, è compresa tra 50 mila e 100 mila euro. Sono coinvolti anche coloro che ne hanno una non in regola con l'aviazione civile, come ad esempio le RC professionali.
L'altra sanzione, sempre a carico del pilota e del cliente del lavoro, è di tipo penale. Un esempio può essere quello del caso di errata o mancata dichiarazione dei dati (patente, assicurazione, certificazioni) a un pubblico ufficiale. In questo caso è prevista la reclusione da uno a sei anni.
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